24 luglio 2018 – San Antonio
San Antonio, il porto di Santiago, dista da Valparaiso un centinaio di chilometri. Abbiamo raggiunto questo centro in autobus per sdoganare la nostra moto e dirigerci verso il nord del Cile. Avevo immaginato San Antonio come una città senza nessuna attrattiva particolare. Mi sono dovuta ricredere già al mio arrivo, guardando il coloratissimo porto. A pranzo, dal nostro hotel, un pò sui generis, costituito da tante casette di legno distribuite su uno spazio da cui si domina tutto il porto, siamo scesi al mercato. Sono stata immediatamente circondata da donne e uomini che mi offrivano biglietti del loro ristorante cercando di convincermi della bontà di quanto offrivano. Questo avveniva fra i banchi di pesce e i piccoli negozietti, se cosi si può chiamarli, che offrono empanadas e chevice. Scegliere è stato difficile: mi hanno un po’ spiazzata con la loro insistenza e i tentativi di entrata in due ristoranti, sono stati bloccati da un senso di smarrimento per quello che vedevano i miei occhi e percepivano le mie narici. Alla fine ho scelto come al solito con il cuore e ci siamo seduti a “La Jovita” dove il personale si è messo subito a disposizione, così come il padrone che ha pensato bene di farmi iniziare il pranzo omaggiandomi di un piscos. Con questo drink che loro utilizzano spesso per aprire il pasto, mi hanno conquistata. Normalmente non bevo ma, vi giuro, il piscos de sour val proprio la pena. Coco, imperterrito, ha invece continuato con il suo “rapporto non protetto” con le empanadas, che a San Antonio non esistono con la carne ma solamente ripiene di molluschi (cozze, vongole, capesante, gamberi e altro…) e con il suo amore incondizionato per la birra Austral. Ho provato a mangiare il locos e devo dire che questi enormi molluschi con insalata di patate hanno una loro ragion d’essere. Fuori dal locale, anche qui, come a Valparaiso, una grande concentrazione di cani randagi. In Cile il rapporto con gli animali è veramente bellissimo: non sono più cani randagi, perché li vedi dormire ad ogni angolo di strada ben nutriti, a volte addirittura coperti con maglioncini, sempre amabili con la gente e sempre pronti a giocare e farsi accarezzare. Lo stesso qui vale con i leoni marini che vivono in spiaggia a centinaia nutriti dalla gente del luogo e dai pescatori e che si lasciano avvicinare da tutti. Questa grande sensibilità per gli animali mi piace: i bambini giocano in spiaggia liberamente con questi cani, i gatti di ogni tipo si mischiano a loro in armonia e grande serenità e, ogni tanto, come oggi, un leone marino salta fuori dall’acqua e si ferma a guardare.
E’ giunta l’ora di andare al porto ed aprire il container. Coco ed Eligio tornano con moto e furgone. Da domani si parte per il nord del Cile.