Dopo la breve parentesi in Mongolia sono ritornato in Russia per seguire l’itinerario che mi porterà fino a Vladivostok. Questa mattina di buon’ora parto da Ulan-Ude alla volta di Chita, ovvero l’ultima grande città prima del cosiddetto “far Est”.
Da qui in avanti non so esattamente cosa troverò. “Hic sunt leones”.
Non si sa con precisione quanti e dove sono i distributori di carburante né tantomeno se ci sono posti dove poter dormire.
La giornata di oggi è di quelle da ricordare: non ha piovuto, eccetto un violento quanto imprevedibile temporale della durata di pochi minuti, c’è strato un bel sole ed una temperatura davvero gradevole.
La strada è in qualche modo una buona strada, ma… 670 chilometri da percorrere, a prescindere dai limiti di velocità, a 120-130 all’ora, sono intervallati da tratti di 5-10 chilometri di una vera e propria fangaia, dovuta ai lavori in corso. In Russia hanno la particolarità di non procedere a ripristinare una delle due carreggiate, ma interamente tutta la strada, senza tenere conto di chi la deve percorrere.
Risultato: per fare i 670 chilometri oggi ho impiegato 11 ore e 40 minuti di guida ininterrotta. E fortuna che non ha piovuto, altrimenti non ne saremmo usciti…!!
Una nota positiva della giornata aver incontrato lungo la strada una coppia di motociclisti russi a bordo di una Yamaha da gran turismo stile Gold Wing, con cui ho condiviso le gioie e i dolori di questo tragitto e che mi hanno aiutato sostenendomi ed incoraggiandomi.
Boroda e Tatiana, a differenza di me, sono giovani, sono russi, lui è un formidabile motociclista, parlano (eccetto qualche parola di inglese per capirci), una lingua non mia e che non comprendo, probabilmente sono di una religione diversa dalla mia… ma non hanno esitato ad alzare il pollice verso l’alto e dirmi “go!!!” tutte le volte che mi hanno visto stanco affaticato ed ebbene sì, anche afflitto.
Contrariamente a quello che da un po’ di tempo si evince sui social network, vale sempre e comunque, e aggiungerei ovunque, il principio dell’ACCOGLIENZA e della SOLIDARIETA’.
E il viaggio continua…